Il controllo di Esselunga va alla moglie e figlia di Caprotti
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- Creato Giovedì, 06 Ottobre 2016 05:56
- Scritto da Michele Petrillo
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Il Cda di Supermarkets Italiani, la holding che controlla Esselunga, ha deciso "in considerazione della scomparsa del dottor Bernardo Caprotti, di non dar corso, allo stato, ad operazioni relative alla controllata Esselunga". Lo si legge in una nota diffusa al termine del board, riunito oggi a Milano, che ha cooptato e nominato presidente Piergaetano Marchetti al posto del fondatore.
Il consiglio di amministrazione di Supermarkets Italiani si è riunito per ricordare la figura del presidente, dottor Bernardo Caprotti, scomparso venerdì scorso. Tutti i consiglieri della società che controlla Esselunga "hanno espresso gratitudine ed hanno reso omaggio alla figura del fondatore per la straordinaria storia imprenditoriale di cui è stato protagonista e che ha consentito ad Esselunga di diventare leader riconosciuto a livello internazionale nel settore della grande distribuzione".
"Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo" Esselunga. Questo l'unico commento di Giuseppe Caprotti, figlio dell'imprenditore brianzolo scomparso venerdì scorso, all'uscita dello studio del notaio Marchetti dove è stato aperto il testamento di Bernardo Caprotti. Nessun commento sul contenuto del documento.
Un impero da 7,3 miliardi di euro di fatturato e 290 milioni di utile con un valore nell'ordine dei 6 miliardi. Sono i numeri del gruppo Esselunga, la catena di supermercati fondata da Bernardo Caprotti al centro di una lunga dinasty, che rischia di sfociare in nuova guerra dopo la scomparsa, lo scorso 30 ottobre, a 90 anni, dell'imprenditore brianzolo. A confrontarsi sono le due famiglie di Caprotti, da una parte la moglie Giuliana Albera con la figlia Marina Sylvia, dall'altra Giuseppe e Violetta, figli di primo letto, estromessi anni fa dall'azienda e impegnati da allora in una battaglia anche giudiziaria per far valere le loro ragioni.