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Minacce, sul suo profilo Facebook ma anche per telefono e indirizzate ai suoi familiari, stanno arrivando a Fernando Fracassi, responsabile comunicazione dell'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni al centro di polemiche dopo un servizio tv delle 'Iene' in cui si denuncia un presunto legame del direttore dell'Ufficio, Francesco Spano, con un'associazione lgbt. "Vorrei solo dire a chi con tanta enfasi sta riempiendo la mia bacheca di insulti gratuiti e mi telefona in anonimato per aggredirmi in modo violento solo perchè lavoro all'Unar - scrive Fracassi su Fb - che purtroppo non sapete con quale dedizione noi svolgiamo il nostro lavoro, dal direttore fino all'ultimo operatore che risponde al numero verde. Non conoscete l'ufficio e vi basate solo su un servizio che distorce la realtà. Se volete approfondire venite a trovarmi così saprete di cosa stiamo parlando. Sono dispiaciuto per come è stato montato il servizio, noi non finanziamo associazioni ma solo progetti che abbiamo solo esclusivamente una valenza sociale e che possano contribuire al contrasto contro le discriminazioni"."Chiediamo - scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - che l'UNAR, il sedicente 'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali' della Presidenza del Consiglio dei Ministri, venga chiuso oggi stesso. L'Italia non ha alcun bisogno di un 'ufficio' che con una mano finanzia un'associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l'altra scrive lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero. Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori, come il direttore dell'UNAR Spano, che in evidente conflitto d'interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci. Fratelli d'Italia presenterà oggi stesso un'interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell'UNAR e le dimissioni del suo direttore Spano"."Non c'era bisogno del servizio delle Iene - afferma Lucio Malan, senatore di Forza Italia - per sapere che da tempo l'Unar agisce al di fuori della legge, occupandosi soprattutto di questioni LGBT, quando la legge che lo istituisce parla solo di rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o l'origine etnica". "L'orientamento sessuale non è una razza o una etnia e pertanto tutte le attività dell'Unar in questo settore sono al di fuori della legge. Grazie alle iene però, oggi sappiamo che cospicui finanziamenti sono stati concessi a una associazione che, a quanto ampiamente documentato dalla trasmissione televisiva, gestisce un locale a scopo di lucro, dove si pratica in grandissima prevalenza sesso, in forma collettiva, a pagamento. La cosa paradossale è che la la facciata culturale consiste in una presunta attività di prevenzione dell'AIDS, mentre nel circolo viene praticata ampiamente attività sessuale con sconosciuti, spesso senza protezione alcuna, cioè il più sicuro metodo per diffondere malattie sessualmente trasmesse. Il governo deve dare risposte su tutto questo. Presento oggi stesso una interrogazione sia sulla generalizzata attività dell'Unar al di fuori della legge, sull'attività del circolo in questione, sul fatto che secondo il servizio giornalistico il direttore dell'unar sarebbe un un tesserato di detto circolo, nonché Sulla collaborazione con il circolo intitolato a Mario Mieli, noto essenzialmente per un libro dove si teorizza e si esorta alla pedofilia dalla prima all'ultima pagina. Presenterò anche un esposto alla corte dei conti per il danno erariale creato da attività non conformi alla legge istitutiva dell'Unar al costo di diversi milioni all'anno. Voglio sperare, peraltro, che le autorità competenti si siano già mosse con ispezioni, poiché dal servizio appare chiaro che, oltre a tutto il resto, il circolo finanziato dall'Unar evade ogni obbligo fiscale.", conclude.
"Il servizio delle Iene - ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli - dimostra quanto sia dannosa l'attività svolta dall'Unar, l'ufficio anti discriminazione presso Palazzo Chigi che ha ormai superato il senso del ridicolo è sta scivolando nell'arbitrio e nell'illegalità. Soldi pubblici sono stati destinati non a promuovere la pacifica convivenza tra popoli ma ad associazioni che incentivano la prostituzione omosessuale maschile. Il direttore Spanò potrà pure scappare davanti alle telecamere delle Iene, ma non potrà farlo di nuovo di fronte alla generale indignazione degli italiani che hanno scoperto dove finiscono i loro soldi, paradossalmente gestiti direttamente da Palazzo Chigi. Davanti a questo schifo ci aspettiamo e chiediamo l'immediata rimozione del direttore generale e la chiusura dell'Unar".
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