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L'inchiesta e' stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Modena e dal Ris.
Il reato contestato è l'omicidio aggravato dai futili e abietti motivi. L'uomo indagato dà la colpa dell'omicidio della giovane a dei non meglio identificati sfruttatori della prostituzione, una versione che, però, non ha trovato conferma negli accertamenti del Ris. Si indaga ancora sulla causa della morte della ragazza che potrebbe essere stata bastonata o soffocata.
A svelare l'identità dell'uomo indagato, è stato il ritrovamento – spiega il comandante Nencioni – di un frammento di carta bruciato sotto il cadavere che è stato riconnesso con un libro trovato sotto dei rovi, a circa una decina di metri. Il libro appartiene alla figliastra dell'uomo e dalla sua identità i carabinieri sono risaliti a quella dell'uomo.
Aveva commesso in precedenza solo piccoli reati contro il patrimonio il 34enne originario di Napoli e residente nel Modenese fermato per omicidio, tentato sequestro di persona e violenza sessuale. "L'esame delle ossa del cadavere ha permesso di risalire all'identità della vittima, una prostituta rumena di 30 anni", spiega all'Adnkronos, ricostruendo la vicenda, il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Modena Stefano Nencioni, secondo cui "il fattore che accomuna tutte le vittime è che erano magre ed esili, persone che lui considerava deboli e poteva facilmente sopraffare".
Più in dettaglio, oltre che dell'omicidio, l'uomo è accusato di un tentato sequestro di persona denunciato da una ragazza 18enne a Savignano sul Panaro e di una violenza sessuale avvenuta a Zocca (Modena) lo scorso 24 agosto, ai danni di una donna di 30 anni. Il 34enne era già stato arrestato dopo il tentativo di sequestro e la nuova ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata direttamente in carcere.
Il cadavere carbonizzato della ragazza era stato trovato a San Donnino, a Modena, il 10 settembre scorso. Il fatto sarebbe avvenuto, secondo le ricostruzioni degli investigatori, il 30 agosto scorso, in un luogo diverso dalla discarica dove è stato scoperto il corpo bruciato della vittima. La giovane, che si chiamava Vasilica Nicoleta Neata, è stata identificata grazie a un chiodo endomidollare che era le era stato impiantato a seguito di un incidente stradale.
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