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La buona salute, soprattutto quella pubblica, parte dalla prima infanzia. Su questa la filosofia si sono ispirate le autorità di New York nell’applicare una serie di misure per salvaguardare la salute dei piccolissimi che ogni giorno trascorrono parte della loro giornata in asili e nidi.
Si parte dall’imposizione di un limite massimo di trenta minuti per tutte le "attività sedentarie", compreso lo stare seduti ai banchi o ai tavolini di scuola. Il limite attuale era di 60 minuti, considerato dalle autorità un tempo troppo lungo, e quindi incline a favorire ozio e aumento di peso. Il giro di vite imposto ai "day care", certificati della City, prevede inoltre limiti alla somministrazione di succhi di frutta e restrizioni severe ai tempi concessi davanti alla televisione. La "ricetta perfetta" per un’infanzia salutare è divenuta operativa a partire da questa settimana per disposizione del Board of Helath della Grande Mela. Le autorità cittadine hanno precisato di aver seguito le linee guida tracciate dalle strutture federali per contrastare il fenomeno dell’obesità giovanile, nell’ambito di quella crociata per la salute pubblica di cui è divenuta alfiere indiscusso Michelle Obama.
Inoltre è stata fissata la nuova maggiore età per bere un succo di frutta presso la mensa di un asilo o un asilo nido, ovvero i bambini devono avere due anni, anziché gli otto mesi precedentemente fissati. Età superata la quale è possibile consumare comunque non più di quattro once (circa 110 grammi) di succhi, rispetto alle sei once previste prima. Si deve inoltre trattare di succhi al 100% polpa di frutta, e quindi sono banditi tutti quei surrogati diluiti. Davanti alla tv si può trascorrere solo mezz’ora e non più un’ora, ben inteso che il limite è comprensivo anche del tempo che si passa davanti a un tablet, un pc o qualunque tipo di schermo. "La ricetta perfetta" passa inoltre per la lotta dura alla sedentarietà, ovvero non più di trenta minuti sono concessi per qualsivoglia abitudine che rientri in questa categoria, come lo stare seduti ad esempio, escludendo il tempo che si dedica al riposo (sonno o pisolino pomeridiano), così come il tempo dedicato alla lettura, al disegno in tutte le sue espressioni, e quello concesso ai puzzle. Non è chiaro se giocare con i "Lego" rientrino nella categoria o siano un’attività "border line". Questo giro di vite ha raccolto il plauso dei salutisti, ma non tutti i genitori sono d’accordo, c’è chi sostiene che si tratta pur sempre di bambini tra 0 e 5 anni, per i quali tali regole sono veramente troppo severe tanto da poter essere considerate una forma di "pubblicità occulta" da parte del sindaco Bill De Blasio che vuole solo dimostrare di non essere da meno rispetto al suo predecessore in fatto di salute pubblica.
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